Lambrusco: vitigno, vini, caratteristiche, abbinamenti

Tutto quello che avrei voluto sapere prima di bere Lambrusco

Sembra un vino facile e banale.

Nella maggioranza dei casi viene considerato un vinello da poco conto.

Invece il Lambrusco è molto di più di quello che viene detto.

Anzi, è un vitigno molto versatile e in grado di regalare vini totalmente diversi fra loro.

Non ci credi??

In 5 minuti ti farò cambiare idea.

Ecco la Guida Completa al vitigno Lambrusco e al suo vino.

Chi è il Lambrusco?

L’uva Lambrusco era già nota ai Romani che la allevavano facendola arrampicare all’olmo!

Il suo nome deriva probabilmente dalle parole labrum (margine dei campi) e ruscum (pianta spontanea): a quanto pare le prime viti di Lambrusco erano selvatiche e crescevano spontaneamente.

Il Lambrusco appartiene ad una grande famiglia: ce ne sono tante tipologie simili ma diverse.

Le sue radici 😁 affondano in Emilia

E’ stato lodato da scrittori e retori come Virgilio, Catone, Varrone e Plinio il Vecchio!

Il Lambrusco viene spumantizzato dal 1700: periodo in cui si scoprì la sua dote innata a produrre bollicine fantastiche!

Icona italiana nel mondo: non c’è Little Italy che si rispetti che non serve un calice di Lambrusco.

In Italia viene allevato e prodotto essenzialmente in Emilia e in Lombardia: è un vino assolutamente territoriale.

È un vino rosso che si beve in ogni stagione: gradevole in inverno e perfetto in estate.

La reputazione del Lambrusco è stata infangata negli anni 70’ e 80’, quando era un vino preparato anche chimicamente ed esportato in quantità inverosimili: oggi, però, le cose sono cambiate e puoi trovare ottimi Lambrusco a prezzi favolosi.

E’ un vino versatile che puoi trovare in tanti stili differenti: ti consiglio di provarli tutti!

Profumi e Caratteristiche del Lambrusco

Parlare del Lambrusco in termini generali è piuttosto difficile in quanto ogni tipologia di Lambrusco ha delle sue caratteristiche. Però il vino Lambrusco ha delle caratteristiche che si trovano in tutti gli stili.

Il colore del Lambrusco è rosso rubino brillante e talvolta, in base alla tipologia, può essere anche più scuro e un po’ violaceo.

Al naso i suoi profumi sono intensi e distinti: spiccano soprattutto le note fruttate di lampone, fragola, ciliegia, melograno. Potrai anche meravigliarti delle note delicate ed eleganti di ibisco, violetta, rosa. Alcuni stili di Lambrusco potranno anche distinguersi per l’odore di more, prugna e argilla.

Non credere quindi a tutti coloro che dicono che il Lambrusco è sempre un vino semplice: in alcuni casi è così, ovvero diretto e vivace, ma molte altre volte è un vino che ha caratteri eleganti e delicati.

Il corpo del Lambrusco è generalmente leggero. Il sorso si caratterizza per una piacevole sensazione di dolcezza accompagnata da freschezza. Il tannino è invece quasi totalmente assente, così come il tenore alcolico di questi vini è piuttosto contenuto.

Stile secco o amabile

Quando si parla di Lambrusco la prima cosa che dobbiamo distinguere è se è secco oppure amabile.

Un vino si definisce secco quando non ha residuo zuccherino a seguito della fermentazione alcolica.

Se vuoi saperne di più sulle fasi di produzione del vino leggi il nostro articolo qui.

In genere i vini sono secchi: il loro quantitativo di zucchero è del tutto assente o presente in quantità minime ed impercettibili.

Però, il Lambrusco è storicamente prodotto anche nella versione amabile: ciò vuol dire che non è propriamente un vino dolce (a livello legislativo), ma la sensazione al gusto che ci dà è senza dubbio zuccherina!

Ciò non vuol dire che sia un vino da dolce, anzi: è perfetto con moltissimi piatti con cui fare aperitivo, pranzo o cena.

I Tipi di Lambrusco: una grande famiglia

 
 

Lambrusco Grasparossa: il Lambrusco più scuro e floreale

Se hai sentito parlare di Lambrusco Grasparossa di Castelvetro sappi che è prodotto con un tipo particolare di Lambrusco chiamato Grasparossa. Il nome particolare è dovuto al fatto che durante l’autunno le foglie del vitigno si arrossano e così pure i raspi.

E’ coltivato soprattutto nell’alta pianura e collina modenese.

Il colore è rosso rubino intenso, con riflessi violacei e anche al spuma che produce è rosata e bellissima! Ha un profumo vinoso, fruttato che ricorda anche il profumo di ribes, mirtilli e succo d’uva.

Spesso può avere un piacevole retrogusto amarognolo e nelle versioni più complesse ha anche una nota di sapidità (termine prediletto dai Nerd per dire che è leggermente salato!). E’ il Lambrusco con i tannini più pronunciati.

Se non conosci già le caratteristiche che i vini possono avere allora leggi il nostro articolo qui.

Lo potrai riconoscere tra i vari Lambrusco DOP perché è quello con più corpo e più struttura.

Nella versione amabile ha un profumo intenso e si abbina bene sia ad un aperitivo che ai dolci tipici di Modena!

Lambrusco Salamino: il Lambrusco dal profumo intenso di frutti di bosco

Con le uve di Lambrusco Salamino viene prodotto l’omonimo vino Lambrusco Salamino di Santa Croce. Il disciplinare prevede la possibilità di usare anche piccole percentuali di Ancellotta e Fortana, entrambe uve locali.

Le uve maturano ad inizio Ottobre e la pianta è vigorosa e molto produttiva.

Le sue origini sono a Carpi, in provincia di Modena, luogo di diffusione del vitigno.

Il colore è rosso rubino carico con spuma violacea. I profumi decisamente fruttosi ricordano la frutta matura! Ha un corpo medio e una media alcolicità: piacevole e non impegnativo. Il suo tannino più spiccato si bilancia bene con la versione amabile.

Lambrusco di Sorbara: chiaro, leggero e profumato

Il vitigno Lambrusco di Sorbara è una varietà locale (indigena direbbero i nerd del vino!), e fra tutti il Lambrusco più leggero, delicato e floreale.

La pianta stavolta ha una produzione scarsa, ma la sua qualità è sempre elevatissima!

Il Lambrusco di Sorbara si distingue perché è il più chiaro tra i Lambruschi: rosso rubino chiaro, la spuma rosa e tra i profumi spicca la violetta, carattere inconfondibile della tipologia.

Al gusto è delicato, un po’ salato e con una piacevole acidità. Il corpo è leggero e in bocca è super raffinato ed elegante. Provalo nella versione secca.

Lambrusco Maestri

E’ il Lambrusco tipico della zona di Parma.

E’ abbastanza diverso dagli altri Lambruschi e si distingue perché è più tannico, acido e ruspante del gruppo. Anche il suo colore è molto scuro e spesso per le sue caratteristiche più estreme è usato come uva da taglio.

Il nome Maestri sembra che derivi dalla Villa Maestri che si trova nel comune di San Pancrazio, in provincia di Parma.

Se vuoi spingerti nell’esotico sappi che ce ne sono anche di provenienza dall’Australia (Adelaide Hills) e dall’Argentina (Mendoza).

Lambrusco Marani

Questo Lambrusco è stato nominato per la prima volta nel 1825, quando si iniziò a fare ordine tra i vitigni derivati dalle viti selvatiche.

E’ il vino tipico di Parma e Reggio nell’Emilia, ma è anche diffuso in Lombardia.

I vini sono fruttati e tannici e una importante acidità. Tra i profumi la nota floreale (viola, iris, peonia) e un po’ meno dolcezza e polpa fruttata (ribes nero e rosso ciliegia, invece di ciliegia matura nera) rispetto ai vini di Lambrusco Maestri.

Gli Stili di Lambrusco

Lambrusco rosato

Se sei un amante dei vini rosati o dei vini frizzanti non puoi farti scappare il Lambrusco rosato.

Sceglilo in alternativa al tradizionale Lambrusco se vuoi iniziare la tua cena con un originale aperitivo oppure un pranzo al mare a base di pesce.

Nella versione rosata potrai trovare bouquet (altra parola da nerd) delicato e fragrante, ovvero profumi delicati, che richiamano il lampone e la fragolina di bosco.

Se vuoi conoscere meglio il mondo dei vini rosati allora leggi il nostro articolo qui.

Lambrusco Metodo Charmat

Nella maggioranza dei casi il Lambrusco che beviamo è prodotto con il Metodo Charmat.

Vale a dire che in questo caso sia la prima fermentazione che la seconda avvengono in acciaio.

In questo caso puoi essere certo che il tuo Lambrusco avrà dei profumi simili alla frutta fresca, sarà un po’ vinoso e avrà una bollicina di media grandezza e raffinatezza. Ne puoi trovare di ottimi anche a 9 euro!

Se vuoi approfondire il Metodo Charmat allora leggi la nostra guida qui.

Lambrusco Metodo Classico

La versione più rara e costosa di Lambrusco è sicuramente questa del Metodo Classico.

In questo caso mentre la prima fermentazione avviene in genere in contenitori di acciaio, la seconda avviene direttamente in bottiglia. Sempre in bottiglia il vino può rimanere sui lieviti per anni prima di essere sboccato.

Se non conosci questi termini puoi studiare qui il Metodo Classico.

Il Lambrusco in questa versione è elegante e raffinato al punto tale che se degustato alla cieca potrebbe essere persino scambiato con uno Champagne rosato!

Tipica, come per tutti gli spumanti prodotti con questo metodo, è l’odore di lievito!

Dai 15 euro in su!

Lambrusco Metodo Ancestrale

La versione tradizionale del Lambrusco è senza dubbio questa.

E’ così che i nonni producevano il Lambrusco: lievitazioni spontanee, nessuna aggiunta di zuccheri e sapori più rudi e genuini.

Lo potrai trovare sia nella versione spumante, con un bollicina più piccola e con una bella schiuma, oppure in quella petillant (come direbbero i nerd), cioè con una bollicina quasi impercettibile.

Se non conosci il Metodo Ancestrale dai un’occhiata qui!

Lambrusco frizzante

Il vino si dice frizzante quando la sua pressione atmosferica è uguale o inferiore a 2,5 bar: ovvero inferiore a quella di uno spumante.

In sostanza le bollicine saranno in numero minore e più grandi rispetto a quelle sottilissime di uno spumante (soprattutto metodo classico!).

Prova questa versione se vuoi un vino semplice e beverino, ad un ottimo rapporto qualità prezzo. Dai 6 euro in su!

Se vuoi approfondire il mondo dei vini frizzanti leggi il nostro articolo qui!

Abbinamenti con il Lambrusco

Quando pensiamo ad un abbinamento con il Lambrusco dobbiamo tenere a mente le sue principali caratteristiche: la freschezza, il tannino poco percettibile, le bollicine e i profumi spiccati.

I principi di abbinamento si basano su regole specifiche! Ti ricordi?

Se non ricordi o conosci le regole dell’abbinamento puoi scoprirle qui!

Date queste caratteristiche i piatti con cui si creano gli abbinamenti migliori sono di certo quelli con un gusto leggermente dolce, dotati di profumi piuttosto spiccati (aromatici), succulenti e tendenzialmente grassi.

Insomma il ritratto perfetto dei piatti tipici della tradizione Emiliana!

Da provare assolutamente con tigelle e mortadella, con cotechino o zampone alle lenticchie, il famoso carrello dei lessi o i tortellini in brodo.

Giusto alcuni esempi: il Lambrusco Grasparossa si abbina benissimo alla pasta al ragù (lasagna che ne dici?!), mentre un Lambrusco Sorbara si abbina bene anche alla cucina di lago e a quella di mare soprattutto con il pomodoro.

Le Regioni del Lambrusco

Parlare delle regioni del Lambrusco vuol dire parlare dell’Emilia.

Ogni zona dell’Emilia è dedita ad una delle tipologie di Lambrusco, tutte DOC:

  • Sorbara: allevato soprattutto nella provincia di Modena;

  • Salamino: ha il cuore pulsante nella zona di Carpi (sempre in provincia di Modena);

  • Grasparossa: soprattutto nella provincia di Modena;

  • Modena: il Lambrusco di Modena (anche lui DOC) prende il nome dalla zona di provenienza;

  • Colli di Scandiano e Canossa: in provincia di Reggio Emilia;

  • Lambrusco Reggiano: dall’omonima zona di provenienza;

  • Colli di Parma: nella zona attorno alla città famosa per il Parmigiano Reggiano (ottimo abbinamento per altro!).

Però il Lambrusco si trova anche in minor parte in Lombardia: precisamente nella zona di Mantova. Il nome, infatti, è Lambrusco Mantovano: la tradizione è antichissima e fu diffusa dai monaci Benedettini. Anche questo Lambrusco una Doc!

Curiosità sul Lambrusco

La Vitis Labrusca, dal latino a significare "selvatico", non ha nulla a che fare con il Lambrusco, che deriva dalla varietà della Vitis vinifera.

Negli anni '70 e '80, il Lambrusco rappresentava il 50% delle esportazioni di vito italiano in America: piaceva così tanto agli americani perché il suo gusto zuccherino richiamava quello della Coca Cola!

Il primo autore a descrivere una coltivazione di Lambrusco in maniera tecnica è stato Pietro De' Crescenzi, vissuto nel XIV secolo.

La ricetta tradizione dei tortellini alla bolognese in brodo prevede che nel brodo ci sia anche mezzo bicchiere di Lambrusco!

Alcuni produttori stanno sperimentando anche la versione vinificata in bianco!





Fonti:

www.emilialambrusco.com

www.tutelalambrusco.it

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MÜLLER-THURGAU: vitigno, stili di vino, caratteristiche, abbinamenti e curiosità